Tricase: la bella cittadina del Salento
A spasso per Tricase tra arte e cultura
Il paese è dominato dal palazzo dei principi Gallone. Si tratta, in realtà di un edificio così imponente da poter essere paragonato ad un vero e proprio castello, formato da un corpo centrale della metà del 1600 e da una torre ed un torrione risalente, invece al 1300.
Il principe Stefano Gallone, secondo quanto tramandato, volle edificare un palazzo tanto maestoso da contenere una stanza per ogni giorno dell’anno ed una sala del trono così spaziosa da poter accogliere oltre mille persone.
Girovagando ancora per il centro storico di Tricase ci si imbatte nella Chiesa della Natività e della Beata Vergine, distrutta e ricostruita varie volte durante le diverse invasioni e che conserva opere d’arte di elevato pregio, tra le quali tele di Tiziano e del Veronese.
Nelle vicinanze si trova la piazza dei Cappuccini, mentre sulla strada che conduce al porto c’è una bellissima quercia, famosa nella zona con il nome di Vallonea dei cento cavalieri poiché secondo quanto tramandato offrì riparo a Federico II ed a tutta la sua corte.
Tricase è anche sede del Salento Film Festival una manifestazione cinematografica nazionale ed internazionale che negli anni ha acquistato notevole importanza, richiamando moltissimi appassionati del genere e che si tiene agli inizi di settembre.
Tricase ed i suoi “diavoli”
Vale la pena visitare la chiesa della Madonna di Costantinopoli, poco lontano dai precedenti luoghi d’interesse.
Si tratta di una costruzione rurale di forma ottagonale, che richiama quella di Castel del Monte, risalente alla fine del 1600, la cui particolarità sta nel fatto che secondo la leggenda fu costruita dai diavoli in una sola notte.
Secondo la leggenda, infatti, il principe Gallone ne commissionò la costruzione direttamente al diavolo in cambio di un forziere colmo d’oro.
Satana mantenne il patto ma il principe pentito non lo fece e non consegnò l’ostia consacrata che aveva promesso. Così il diavolo, in preda all’ira, distrusse tutti gli arredi gettandoli in un canale e lo stesso fece con il forziere d’oro.
Per questo motivo nel corso dei secoli molti disperati andarono alla ricerca del tesoro maledetto, mettendo a soqquadro la chiesa.