Salento medievale: scopri il Castello di Roca Vecchia
Nel comune di Melendugno (Lecce) si trovano numerosi punti di interesse archeologico, come i resti dell’antica città di Roca. Percorrendo la strada litoranea nel tratto che unisce Torre dell’Orso e San Foca si potranno ammirare quelli che probabilmente sono i resti dell’antica Thuria Sallentina, distrutta da Carlo V intorno al 1550 poiché ormai diventata un covo di pirati.
Anche il castello venne abbandonato e oggi rimangono le sue rovine che comunque manifestano l’imponenza e le grandi dimensioni della fortezza dell’epoca.
Una fortezza inespugnabile
Il castello venne costruito con la città ed era circondato da un fossato profondo almeno 7 metri e aveva diversi baluardi che tendevano verso il mare. Si trattava di una roccaforte praticamente inespugnabile con un’unica possibilità di accesso, “La Dogana”, un passaggio stretto e nascosto conosciuto praticamente soltanto agli abitanti del posto. Sulla parte che volge verso la terra si trovavano quattro porte accessibili mediante ponti levatoi. Uno di questi accessi era assai ampio per consentire l’ingresso dei grandi carri, mentre gli altri erano piccoli e angusti per permettere il passaggio di una sola persona per volta. Il Castello di Roca Vecchia divenne un vero e proprio simbolo di difesa posto nell’entroterra salentino, capace di resistere alle incursioni dei pirati.
Il Conte di Conversano Giulio Antonio Acquaviva fece rinforzare ulteriormente la fortezza durante il periodo delle battaglie per riconquistare Otranto. Le truppe a sua disposizione si suddivisero tra Castro e Roca, poste ad una distanza pressoché identica rispetto alla città di Otranto. Questa particolare tattica consentiva di controllare i piani nemici da nord a sud. La storia ci fa sapere che Acquaviva morì in battaglia e la sua testa venne recisa per poi arrivare da Maometto II, sultano di Istanbul. Il resto del corpo, restato in equilibrio sul cavallo forse per il peso dell’armatura, tornò con l’animale a Bagnolo mostrandosi come un “cavaliere senza testa” dall’aspetto inquietante.
La fine del castello di Roca
Il castello di Roca ha resistito a numerosi assedi e attacchi da parte di nemici e pirati, sino a venire conquistato nella prima metà del XVI secolo. I pirati turchi espugnarono la fortezza con un tradimento e successivamente le diedero fuoco. I danni, però, furono abbastanza limitati, tanto che dopo essere diventato un vero e proprio ritrovo di pirati fu dismesso poiché rappresentava una pericolosa base per attacchi verso l’entroterra.
Spiagge da non perdere nei dintorni
Provenendo da San Foca si possono ammirare le spiagge dei “Brigantini” e degli “Aranci”. Nei pressi si trova un’antica torre di avvistamento risalente al Cinquecento dalla quale si ammira la “Grotta degli Amanti” e, nei giorni di aria limpida e pulita si possono addirittura scorgere i rilievi dell’Albania.
A Roca Vecchia, proprio dove si trovano le rovine della città e del castello le due grotte della “Poesia” sono assolutamente da vedere. Le bellissime piscine naturali che si formano dall’unione delle insenature sono uno spettacolo da non perdere. “Poesia Piccola”, inoltre, è particolarmente famosa per i tuffi ed è molto apprezzata dai turisti.
Torre Sant’Andrea è una piccola località caratterizzata da una costa frastagliata e rocciosa ricca di piccole insenature e calette suggestive. “Lu Pepe” è sicuramente il simbolo della zona. Si tratta di un arco in pietra bagnato da acque dai colori vividi e brillanti.
La famosissima spiaggia di Torre dell’Orso, caratterizzata da sabbia bianca e fina è il luogo perfetto per le famiglie e per i più giovani. I faraglioni delle “Due sorelle” sono uno spettacolo unico che caratterizzano questa spiaggia, assolutamente da non perdere.
Cosa mangiare in Salento
La cucina salentina è un mix di culture e sapori, dove ingredienti tipicamente mediterranei si mescolano ad altri che arrivano dal Medio Oriente. La cucina, sostanzialmente, rispecchia la storia della zona stessa. Tra i piatti assolutamente da non perdere vi sono la pasta e ceci tradizionale (“Ciciri e tria”). Numerose le versioni di orecchiette, da quelle tradizionali alle altre più moderne e innovative.
Non mancano gustosi secondi piatti di pesce come il polpo alla pignata oppure di carne come le bombette, da scegliere e gustare direttamente nelle tante macellerie-bracerie che si trovano nell’area del Salento. Per quanto riguarda lo street food, la “puccia” è senza dubbio il pezzo forte. Si tratta di una sorta di focaccia farcita con diversi ingredienti, spesso legati alla stessa tradizione salentina. Da gustare in spiaggia o a passeggio.
A fine pasto, un caffè salentino con ghiaccio e latte di mandorla è l’ideale. Per quanto riguarda i dolci, da assaggiare assolutamente i pasticciotti, perfetti in ogni momento della giornata.