Le specchie del Salento: tra storia e leggenda
Il Salento non è solo terra di mare e meta di vacanze estive, ma conserva una storia antichissima testimoniata anche da leggendari ritrovamenti che risalgono a secoli fa.
Stiamo parlando delle famose Specchie del Salento, risalenti alla preistoria e che possono essere ammirate ancora oggi.
Andiamo, dunque, a vedere cosa sono le Specchie del Salento e quali sono le origini che le legano alla storia e alla leggenda di questa regione.
Le Specchie del Salento e le loro origini
Le Specchie del Salento rappresentano dei manufatti dalle origini preistoriche ma ai quali non è stata data ancora una collocazione storica ben definita.
Secondo alcuni studiosi le loro origini risalgono al Neolitico, mentre per altri sono da ricercarsi nell’era dei messapi.
Anche la loro funzione non è stata ancora chiarita del tutto: secondo alcuni paleontologi le Specchie altro non erano che ruderi di antiche e grandissime abitazioni, che richiamano vagamente la struttura dei trulli.
Per altri esperti, invece, queste strutture erano nate come tombe oppure con lo scopo di difesa, essendo delle vedette in pietra.
Quest’ultima ipotesi, infatti, potrebbe essere testimoniata dal significato della parola “specchia”, derivante dal latino “specola” che significa, appunto, luogo per osservare. Molte di queste strutture, infatti, sono disposte proprio su rilievi e alture del territorio.
Queste costruzioni furono realizzate a secco, con pietre calcaree, formando una sorta di torre, e sono sviluppate su una forma conica e con la base circolare. Sono sparse in diversi punti della regione, principalmente vicino al mare o su collinette.
Dove poter ammirare le Specchie
Testimonianze di queste strutture in pietra sono presenti in tutto il territorio della Puglia e in particolar modo nel Salento, nelle zone di Martano, Ugento e Cavallino.
Tra le più famose ci sono anche le tre Specchie di Salve, in provincia di Lecce, conosciute col nome di Specchia Cantoro, Spriculizzie e Fersini.
Altra Specchia molto importante è quella dei Mori, situata nella zona di Martano, famosa soprattutto per i suoi 6 metri di altezza: rappresenta infatti una delle strutture più maestose presenti nel territorio salentino.
La Specchia dei Mori è stata eretta nel punto più alto della Serra di Martigiano e in lingua grika era denominata “Secla du demonìu”, ovvero specchia del diavolo.
È costituita da massi di diverse dimensioni, disposti ognuno sopra l’altro fino a formare un grande cumulo la cui funzione originaria era, probabilmente, di avvistamento in difesa del territorio.
Specchia dei Mori: la leggenda
Ciò che però incuriosisce di più, circa questa Specchia, è la leggenda popolare legata alla sua realizzazione.
Si racconta che essa fosse stata costruita da imponenti e giganteschi Mori desiderosi di raggiungere l’Olimpo e di vedere gli Dei. Le divinità, però, non vedevano di buon occhio questo loro desiderio e, come per la leggendaria Torre di Babele, distrussero questa rudimentale via di comunicazione tra terra e cielo, seppellendo sotto di essa coloro che avevano contribuito alla sua costruzione.
Tutte queste costruzioni continuano ad esercitare grande fascino nei turisti che ogni anno giungono nel Salento per visitare questi luoghi, dove la storia si fonde con il mito e la leggenda di tempi passati e antichissimi.