La Cuddura salentina: ricetta del dolce pasquale tipico del Salento
Quando si parla di Salento, il pensiero corre subito alle bellezze naturali, a quelle artistiche, culturali e anche alla ricchezza culinaria di tutta la regione. È durante le festività religiose che la cucina si supera con le sue tradizioni millenarie, sfornando ricette dolci e salate degne della migliore cultura gastronomica italiana. Tra i piatti più particolari segnaliamo la ricetta della Cuddura salentina, salata o dolce, che è nata in Salento ma è molto amata anche in altre regioni del Sud.
Le origini della Cuddura: tra leggenda e tradizione
La Cuddura è un dolce pasquale caratteristico del Salento, le cui origini sono molto discusse e spesso contrastanti: secondo una teoria, infatti, il termine deriverebbe dal greco “kollura“, che si traduce con ciambella, mentre secondo altri significherebbe “corona“. In entrambi i casi, tuttavia, il nome riporta a qualcosa di tondo e prezioso, buono e benaugurale per il futuro, proprio come le nostre Cuddure.
Con il passare dei secoli, la Cuddura è stata associata alla Santa Pasqua e alla Resurrezione di Gesù, perché assume il significato di rinascita e pace, tanto da poter essere consumata solo dopo la benedizione della messa pasquale. Si tratta di un dolce da assaporare con amici e familiari dopo i 40 giorni di quaresima, fatti di digiuno e astinenza. Come molte antiche tradizioni popolari, anche questa nasce dalle abitudini dei più poveri del paese, che riuscivano a realizzare con pochi e genuini ingredienti un dolce succulento da donare ai più piccoli della famiglia nel giorno del Signore.
Le forme che può assumere questo dolce sono varie e scaturiscono dalle abitudini familiari o dalla fantasia di chi lo prepara: può infatti rappresentare un cuore, una colomba, una bambola, una campana… Si parla di “lu cadduzzu”, che è a forma di gallo, per simboleggiare la forza e la virilità degli uomini o della “pupa”, da donare alle giovani donne in segno di bellezza e fertilità, e ancora de “lu core”, da scambiare tra fidanzati come segno d’amore. Un’abitudine che viene mantenuta anche nelle strutture turistiche salentine e nelle sale per ricevimenti, come nella “Corte del Salento”, situata a Torre Sant’Andrea a pochi passi da Otranto, che a Pasqua si anima con proposte culinarie davvero esclusive.
La bellezza delle tradizioni: donare Cuddure come segno d’amore
Basti pensare che ancora oggi è uso nelle famiglie del Sud scambiarsi questo tipo di doni “home made” tra fidanzati, familiari, consuoceri e amici più stretti come segno di amore, stima e affetto reciproco. E anche se si tratta solo di un dolce, per i salentini ha un significato importante, tanto che le massaie trascorrono molte ore per la preparazione dello stesso, inventando le forme più fantasiose da regalare con gioia.
La Cuddura salentina può essere anche salata, diventando tarallino o pane, realizzata con la pasta frolla. Un ingrediente comune ad entrambe le versioni sono le uova sode, che rappresentano la fertilità, intesa come abbondanza e prosperità che si augura a chi la riceve. Il dolce, infatti, si presenta con un uovo sodo centrale che viene mantenuto fermo da strisce di pasta e da nastri di diversi colori. La ricetta della Coddura salentina? Amore, passione e gli ingredienti della terra.
Preparare la Cuddura salentina non è difficile, sono necessari pochi ingredienti, passione per la cucina e tutta la fantasia di cui si è dotati.
Ecco qui gli ingredienti:
- 3 uova
- 200 grammi di zucchero
- 500 grammi di farina
- 20 grammi di ammoniaca
- 200 grammi di olio extravergine di oliva.
Per decorare la Cuddura salentina:
- codette multicolori o palline colorate di zucchero
- uova sode.
Come preparare la Cuddura originale
Con la farina, le uova, lo zucchero e l’olio dovrete formare un impasto morbido, a cui aggiungerete l’ammoniaca sciolta in un po’ di latte tiepido. Lavorate bene la pasta con le mani e quando vedrete un impasto omogeneo, formate un panetto compatto e sodo che conserverete in un canovaccio o nella pellicola trasparente per una mezz’oretta.
La seconda fase è decisamente la più divertente perché si dà forma alle Cuddure, a mano libera o utilizzando formette di cartone che si acquistano in un comune negozio per preparazioni dolciarie o realizzate in casa. Per dare forma ai dolcetti, con un matterello dovrete stendere bene l’impasto su una superficie piana formando uno strato dello spessore di circa 4-5 millimetri. Quando avrete dato la forma preferita al dolce, adagiatevi un uovo al centro e ricopritelo con sottili strisce di impasto che avrete messo da parte in precedenza, coprendole con le codette e le palline di zucchero colorate.
Dopo averle spennellate con qualche goccia di latte, le Coddure saranno pronte per essere messe nel forno. Cuocete a 180 gradi fino a quando non le vedrete ben dorate e lasciatele raffreddare coperte da un canovaccio. Il risultato sarà delizioso e di un’allegria contagiosa per tutta la famiglia!