La Chiesa di Santa Maria degli Angeli a Gallipoli: un tesoro barocco
Tra le più belle cittadine d’Italia, c’è una che si trova in Salento, precisamente lungo la costa ionica e si tratta di Gallipoli: sorge tra Torre San Giovanni e Santa Maria al Bagno, in una cornice paesaggistica a dir poco incantevole dove a farla da padrone è il mare cristallino.
Chi decide di visitare Gallipoli durante una vacanza in Salento, sappia che sono tante le cose da vedere, tra palazzi, chiese, musei e anche uno scenografico Castello Angioino. Ci sono poi dei luoghi poco noti rispetto ad altri ma allo stesso modo imperdibili e tra questi c’è la Chiesa di Santa Maria degli Angeli, uno scrigno di arte, storia e tradizioni.
La Chiesa di Santa Maria degli Angeli a Gallipoli
La Chiesa di Santa Maria degli Angeli (nota anche come Chiesa della Madonna Stella del Mare) sorge lungo la Rivera Sauro, la passeggiata che si snoda sulle mura che cingono il centro storico di Gallipoli, sito su un’isola calcarea.
Tutto inizia con il culto della Vergine degli Angeli, risalente a tempi antichissimi: a Carpignano Salentino c’è la Grotta di San Giovanni, con all’interno un affresco bizantino della Madonna con Bambino (chiamata anche la Madonna della Grotta). Quando nel 1662 il monsignor Montoya decise di fondare la Confraternita di Santa Maria degli Angeli, le primissime riunioni della stessa avvenivano proprio presso l’altare di Santa Maria all’interno della Chiesa di S. Giovanni Battista.
Solo dopo qualche anno la Confraternita fu costretta a costruirsi un nuovo luogo di culto proprio e così fu avviata la realizzazione della Chiesa di Santa Maria degli Angeli nella cittadina di Gallipoli. La confraternita riuniva anche i laici pescatori, artigiani, contadini e gli artisti.
Questa piccola chiesa mostra una facciata abbastanza sobria e dall’aspetto quasi cicladico: è infatti intonacata con i colori blu e bianco e guarda direttamente il Mar Ionio e la vicina Isola di Sant’Andrea, con il suo faro del 1866 che svetta su una superficie piuttosto rocciosa e arida.
Sono due i portali che immettono all’interno della chiesa, entrambi sovrastati dai timpani e, ancora più in alto, un bellissimo pannello mosaicato che raffigura Santa Maria degli Angeli e, sullo sfondo, la stessa Isola di Sant’Andrea, l’Isola el Campo e lo Scoglio dei Piccioni.
Il frontone è stato invece plasmato abilmente in pietra carparo, un materiale molto simile al tufo che caratterizza gran parte dei monumenti pugliesi e soprattutto salentini.
Cosa vedere nella chiesa e nei dintorni
La gallipolina Chiesa di Santa Maria degli Angeli è abbastanza piccola, presentando una singola navata: al di sotto della volta a stelle sono però molte le opere d’arte custodite, a partire dall’organo realizzato nel ‘700 da Giuseppe Corrado totalmente in pietra e collocato nella cantoria.
L’altare centrale non è più in legno come in origine ma in marmo policromo e in pietra leccese, opera di Gian Domenico Catalano: al di sopra c’è un bellissimo dipinto della Vergine del XVII secolo, opera con molta probabilità della bottega del Catalano.
L’altare è letteralmente circondato dalle statue di San Giovanni Battista, San Giuseppe, Sant’Isidoro e Sant’Andrea, ossia i patroni rispettivamente degli artisti, degli artigiani, dei contadini e dei pescatori.
Nella chiesa ci sono anche altre statue ottocentesche in cartapesta di Achille de Lucrezi, ossia la Madonna dell’Assunta in Cielo, il Cristo Morto e il Crocifisso. C’è poi la struggente statua della Madonna Addolorata, tanto preziosa da essere custodita all’interno della teca: questo simulacro è il protagonista della festa del 15 agosto e soprattutto della suggestiva processione dei Misteri del Venerdì Santo.
Guardandosi intorno, non si possono non notare lungo le pareti, al di sopra degli antichissimi seggi dei confratelli, dei grandi dipinti di Diego Oronzo Bianchi: queste tele del XVIII secolo raffigurano la Disputa del Cristo nel Tempio, le Nozze di Cana e la Moltiplicazione dei Pesci.
Dopo aver visitato la Chiesa di Santa Maria degli Angeli, trovandosi questa nel centro storico di Gallipoli, si consiglia di non perdere l’occasione di visitare le altre innumerevoli bellezze della città.
Da non perdere anche la Chiesa di S. Maria della Purità situata ai piedi dell’omonima incantevole spiaggetta, il Castello Angioino con il bellissimo Rivellino circondato quasi totalmente dal mare e la Chiesa di San Francesco d’Assisi: presso quest’ultima è conservata l’inquietante statua del Mallandrone definita dal D’Annunzio “di orrida bellezza” per via del sinistro ghigno impresso sul volto del ladrone.