Il turismo slow nel Salento: un’esperienza autentica e sostenibile
Ci sono molte tipologie di vacanza, da quella che prevede la scoperta di decine di luoghi in pochi giorni con spostamenti frenetici in treno o automobili, a quelle slow: in quest’ultimo caso si tratta di un viaggio all’insegna del relax e dell’introspezione, perché ci si prende tutto il tempo necessario per entrare in contatto con la natura del luogo e con la popolazione locale, spesso anche distanti dai luoghi particolarmente affollati e turistici.
In Salento gli appassionati del turismo slow troveranno percorsi ad hoc che li porteranno alla scoperta di angoli di grande bellezza, tra cave, calette, grotte e oasi naturalistiche.
Vacanza slow in Salento, tra masserie e percorsi
Il turismo slow in Salento significa ad esempio soggiornare nelle caratteristiche masserie,
situate solitamente lontane dei borghi e spesso in mezzo a distese di ulivi, in un silenzio interrotto solo dal frinire dei grilli e dal vento che spazza questa terra bellissima.
Soggiornare in una masseria significa rilassarsi su un’amaca sotto le fronde di un ulivo secolare, avvicinarsi agli animali, approcciarsi alle coltivazioni locali e magari impegnarsi in cucina, degustando poi ciò che si è preparato con le proprie mani: tutto avviene con ritmi lenti, senza frenesia, lontano dalla stressante quotidianità.
La vacanza slow però significa anche esplorare il territorio e percorrere, a piedi o magari in bicicletta, sentieri o strade immerse nella natura più selvaggia e incontaminata del luogo, come ad esempio il Sentiero delle Cipolliane.
Questo percorso collega Marina di Novaglie al Canale del Ciolo (a Gagliano del Capo), dove sorge uno spettacolare fiordo sovrastato da un ponte monumentale alto 40 m.: il sentiero si snoda lungo il fianco di una ripida scogliera che un tempo, come dimostrano i resti di fossili marini presenti, era sostanzialmente sommersa dal mare.
Il Sentiero delle Cipolliane permette agli escursionisti di camminare tra muretti a secco, pajare, terrazzamenti e grotte abitate sin dall’età Paleolitica.
Chi ama camminare può invece intraprendere quel tratto della Via Francigena che attraversa il Salento e che, un tempo, portava i pellegrini a raggiungere i porti, da cui partire alla volta della Terra Santa. Questo percorso permette di attraversare con calma luoghi come l’Abbazia di S.Maria a Cerrate, a due passi da Lecce, il borgo fortificato di Acaya, il Giardino megalitico di Giurdignano e la Quercia Vallonea nei pressi di Tricase Porto, sotto le cui fronde pare che l’esercito di Federico II abbia trovato riparo durante una violenta tempesta.
Escursioni per un turismo lento in Salento
Il tratto che collega Torre dell’Orso a Roca Vecchia è uno dei più spettacolari di tutto il Salento: si cammina su un tratto roccioso della costa salentina adriatica, partendo dalla spiaggia a ferro di cavallo di Torre dell’Orso, sita al cospetto delle Due Sorelle, i due faraglioni che emergono da acque limpide e cristalline.
Si arriva a Roca Vecchia, dove c’è la piscina naturale della Grotta della Poesia, nei cui meandri si possono scorgere antiche scritte messapiche indirizzate all’ancestrale dio Taotor.
Da Otranto, una delle cittadine più belle non solo del Salento ma di tutta Italia, con il suo centro storico fortificato che ruota attorno al Castello Aragonese, è possibile organizzare un’escrusione a cavallo per raggiungere la Cava di Bauxite, passando per la Torre del Serpe.
La cava catapulterà gli escursionisti in un ambiente remoto che tanto ricorda il Grand Canyon, con la terra rossa, il laghetto color smeraldo e la poca vegetazione circostante. Quest’escursione può portare fino al Faro di Punta Palascia, considerato il punto più orientale d’Italia.
Non c’è turismo slow senza un’immersione nella natura selvaggia del Salento ed è dunque d’obbligo una giornata trascorsa al Parco Naturale dei Laghi di Alimini, dove è custodita gelosamente una preziosa biodiversità: oltre a rilassarsi sulla lunga spiaggia sabbiosa, si può attraversare l’ombrosa pineta alle spalle e visitare i laghi Alimini Grande e Alimini Piccolo.
Altrettanto imperdibili sono l’Oasi Naturale Le Cesine, a due passi da Acaya e il “Parco Naturale regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano”: quest’ultimo è molto lontano dalla tipica immagine del Salento con le spiagge dorate, in quanto occupa una zona particolarmente rocciosa e frastagliata del Salento Ionico.
In questo parco ci si può aggirare tra la Palude del Conte con tanto di laghetto carsico, la caletta di Porto Selvaggio sita all’ombra della Torre dell’Alto e la Torre di Uluzzo, al di sotto della quale si cela la Grotta del Cavallo, uno dei più importanti siti archeologici d’Italia.