Il dialetto griko, la lingua greca del Salento
«Roma non ebbe vergogna di scrivere e far conoscere che, se essa aveva vinta la Grecia con le armi, la vinta Grecia vinse Roma con le arti e con le lettere sue. Greci siamo, ma da tremila anni in Italia stiamo… greco parliamo, ma non perché siamo stranieri, ma perché siamo la più vecchia gente del luogo.» (Domenicano Tondi, Glossa. La lingua greca del Salento).
Il griko salentino è una lingua a tutti gli effetti, anche se molti vocaboli sono andati via via scomparendo dall’uso quotidiano; questa lingua è frutto di influenze derivanti da dialetti salentini e vocaboli del neogreco e si parla nella Grecìa salentina, un’isola linguistica ellenofona del Salento.
Qui la cultura autoctona e le radici antiche sono preservate come patrimonio comune dell’umanità. Cercate il suono musicale e arcaico di questa lingua ellenica nei barettini e sotto le finestre delle case antiche, dove canute signore vi narreranno magiche filastrocche.
Immergetevi nella Grecìa salentina al suono musicale del griko e delle sue narrazioni
Man mano che le generazioni avanzavano, il dialetto leccese comune prese il posto della arcaica lingua grika. È stato istituito il Premio Ostana per preservare le voci minoritarie del mondo, tra le quali il griko salentino, ma gli anziani fuori dai bar vi diranno che se una lingua non è parlata in strada non può essere appresa profondamente.
I greci chiamavano il Salento Messapia: la terra tra due mari. Vi siete già tuffati nelle acque cristalline dell’Adriatico, o avete preferito i fondali turchini del Mar Jonio?
Il Salento viene ellenizzato, e pian piano i riti greci sostituiscono quelli latini. Con la lingua mutano anche i paesaggi agrari. Arrivano i muretti a secco, si diffondono gli uliveti e nella pietra calcarea si scavano i frantoi ipogei. Gli splendidi territori salentini vi parleranno di un ambiente umano e naturale, segnato dal passaggio delle numerose culture. Dolmen, menhir, le specchie, i monumenti megalitici, le pietre forate. I riti antichi propiziatori di fertilità si uniscono in seguito a quelli cristiani. Col tempo, il griko salentino va in declino e nel 1500 lo troviamo solo nella fascia tra Otranto e Gallipoli. Alla fine del 1800, l’area linguistica si riduce a soli 13 comuni. Ad oggi, c’è una certa nostalgia per le origini nobili del griko salentino; si pubblicano numerose opere e si preserva il patrimonio culturale. Anche il grande scrittore Pier Paolo Pasolini nutriva una grande passione per le minoranze linguistiche. Nel ‘59 percorre le coste salentine, nel ‘74 si ferma a registrare i canti, proprio a Calimera.
Gli itinerari per ascoltare il griko salentino partendo dal villaggio Corte del Salento
Oggi appartengono alla Grecìa Salentina dodici centri: Calimera, Carpignano Salentino, Castrignano dei Greci, Corigliano d’Otranto, Cutrofiano, Martano, Martignano, Melpignano, Sogliano Cavour, Soleto, Sternatia, Zollino. Fatevi indicare dai gentili operatori del villaggio Corte del Salento la strada per visitare in giornata questi comuni. Partendo dal resort, in località Sant’Andrea, le prime tappe d’obbligo alla ricerca del griko saranno Calimera e Martano, che ne ha conservato più a lungo degli altri luoghi le caratteristiche fonetiche, e le cui testimonianze elleniche si riscontrano nei menhir preistorici di tradizione orientale. Calimera è l’esempio più lampante della derivazione greca del dialetto griko. Lo sapete anche voi che kalimera e kalispera in greco significano buongiorno e buonasera, vero?
Qui vi capiterà di ascoltare gruppetti di anziani parlare questa lingua depositaria di una tradizione ricca di storia. La Grecìa Salentina ha la volontà di salvare il patrimonio linguistico antico, ma la velocità dei tempi moderni non fa che aumentare la distanza tra le origini e il futuro del Salento 2.0.
Approfittatene per scoprire qui sonorità insolite tuffandovi nella incantevole storia di questa cultura. È sempre stata una lingua tramandata oralmente fino ai nostri giorni; tutta questa memoria storica che prima era solo narrata, oggi si sta finalmente mettendo per iscritto. Per questo motivo, potreste trovarvi spiazzati tra paese e paese, viste le molteplici variazioni fonetiche del griko adottate sul territorio dai vari dialetti locali.
Griko Salentino: cultura e vacanze al villaggio Corte del Salento
Ritroverete queste sonorità antiche a pochi chilometri dagli uliveti e dalle masserie che circondano uno dei villaggi turistici più belli della Puglia: Corte del Salento è un crogiolo di sapori autentici e di atmosfere fuori dal tempo. La struttura di Sant’Andrea cerca di mantenere intatto il tessuto culturale e ambientale, per farvi vivere esperienze uniche sulle rotte dei naviganti sulla porta d’Oriente.
Prendetevi un giorno libero dalla spiaggia, lasciate per un pomeriggio il relax della piscina e incamminatevi nei vicoli di questi paesini per ascoltare il griko risuonare nei canti e negli stornelli, tra le mura delle case paesane. È una lingua magica che rischia di scomparire nella fretta della vita digitalizzata. Potrete sentire questo afflato ellenico anche tra gli ulivi del villaggio turistico Corte del Salento. Il resort fonda la sua mission proprio sulla conservazione della storia e delle antiche tradizioni, dalla fedeltà architettonica, all’uso della pietra leccese, dalle distese di ulivi tra le piscine, alle specialità enogastronomiche legate al territorio.
Scoprire la cultura pugliese immersi nella bellezza di un villaggio turistico come Corte del Salento rende la vacanza un’opera d’arte.