Il Castello di Copertino: una fortezza medievale ricca di storia
Durante una vacanza in Salento, si tende a includere come tappe del tour quelle località più note e turistiche. Eppure questa terra all’estremità della Puglia custodisce, soprattutto nell’entroterra, luoghi autentici e di rara bellezza, a volte per i paesaggi che li caratterizzano oppure, in molti casi, per i monumenti che custodiscono.
È quest’ultimo il caso di Copertino, un centro situato nel cuore del Salento occidentale, a due passi da rinomate località come Lecce e Porto Cesareo. Si trova a due passi dai borghi più belli della Grecìa Salentina e ha il suo monumento simbolo nel Castello, pregevole esempio di fortezza rinascimentale militare.
Alla scoperta del Castello di Copertino
Il nucleo centrale e più antico del Castello di Copertino è il Mastio Angioino, costruito nell’ambito della vasta opera di fortificazione avviata in tutta la Puglia da Carlo I d’Angiò, il quale nel 1266 rese inoltre la cittadina salentina la sede amministrativa dell’intera contea.
Nella prima metà del ‘500 il generale di Carlo V, Alfonso Granai Castriota, affidò i lavori di ristrutturazione del fortilizio a Evangelista Menga: ogni edificio di precedente costruzione fu inglobato in un’unica struttura a pianta quadrangolare, dotata di ben quattro torrioni cancellati e cinta da un fossato.
Il Castello di Copertino, nel corso della sua lunga storia, passò nelle mani di altri proprietari, dagli Squarciafico ai Pinelli fino ad arrivare ai Pignatelli e ai Granito di Belmonte. Solo nel 1956 è diventato parte del Demanio pubblico e ospita diversi eventi culturali, mostre e congressi.
Il Castello di Copertino domina l’intero borgo salentino, occupando parte della cinta muraria costruita nel 1430 per ordine di Tristano di Chiaramonte.
Il portale che immette al cuore del Castello è un’opera d’arte di pregevole fattura realizzato in stile catalano durazzesco. È infatti decorato con fregi, rosoni, bassorilievi, edicole, nicchie e medaglioni con impressi i volti di re e conti: si possono scorgere anche i rilievi dei trofei conseguiti da Algonso Castriora Scanderberg a danno dei francesi. L’arco che incornicia il portale è invece impreziosito da immagini allegoriche legate alle continue lotte tra gli Aragonesi e gli Angioini.
Oltrepassando il portale si accede al cortile interno, sul quale si affacciano edifici costruiti in epoche differenti, tra i quali spicca la bellissima Cappella di San Marco. Questa piccola chiesetta custodisce le tombe, realizzate in pietra leccese, degli Squarciafico, i quali commissionarono anche gli splendidi affreschi rinascimentali che raffigurano scene del Vecchio e del Nuovo Testamento, ma anche le figure dei 4 Evangelisti e dei santi Giacomo, Caterina d’Alessandria e Sebastiano.
Cosa vedere a Copertino oltre al Castello
Sulla piazza d’armi del Castello di Copertino, attorno al pozzetto, si affacciano anche altri ambienti visitabili, dalle scuderie al portico fino alla galleria di epoca angioina. C’è poi una scalinata in pietra che porta alle camere del Palazzo Vecchio, dove soggiornavano i baroni.
In cima alle scale si apre la terrazza panoramica con vista su tutto il borgo di Copertino, con un’elegante balaustra in bugnato in elegante stile rinascimentale. Dalla metà della scalinata invece si può accedere alla Cappella della Maddalena, anch’essa pregevolmente affrescata nel ‘400 con scene legate alla figura della stessa Maddalena.
All’interno di alcune aule del Castello di Copertino sono conservate icone russe e altre albanesi della scuola del pittore Onufri del XVI secolo, oltre a reperti archeologici tra i quali una brocca del VI a.C. decorata con figure geometriche.
Nonostante il Castello sia il simbolo di Copertino, la cittadina merita una vista più completa, a partire dal settecentesco Santuario di San Giuseppe da Copertino nato proprio nella cittadina salentina (è visitabile anche la casa del santo “che vola”, ovvero che lievitava durante la preghiera e il digiuno) e dalla Chiesa Matrice della Madonna della Neve.
Questo edificio di culto è stato eretto nel 1088, anche se poi è stato restaurato nel ‘500 e nel ‘700: sulla facciata si può ammirare il portale decorato con colonnine romaniche dipinte e un affresco raffigurante la Madonna delle Nevi. Altrettanto bello il campanile del 1597, con medaglioni, fregi e colonne che adornano la parte superiore.
Da non perdere infine l’Arco della Corte dei Papi, situato nei meandri di una stradina non lontano dalla centrale Piazza del Popolo e poi la Chiesa di Santa Maria di Casole, sita lungo la strada che porta a Nardò. È stata costruita nel 1200 dai monaci basiliani e si possono ammirare ancora oggi gli antichi affreschi della cappella in stile romanico, la necropoli e i resti del mosaico pavimentale.