
Dove gustare i migliori pasticciotti del Salento
Dove gustare i migliori pasticciotti del Salento è una domanda che prima o poi si pone chiunque metta piede in questa terra accogliente e solare. Perché in Salento non esiste colazione – o pomeriggio d’estate – senza un pasticciotto appena sfornato, ancora tiepido, friabile fuori e cremoso dentro. È più di un dolce: è un piccolo rito quotidiano che racconta una tradizione lunga più di due secoli.
Il pasticciotto: storia di un simbolo salentino
Il pasticciotto leccese nasce, secondo la leggenda più accreditata, a Galatina nel lontano 1745, dalle mani di un pasticciere che cercava di non sprecare gli ingredienti avanzati. Ne venne fuori un dolce ovale, di pasta frolla dorata e ripieno di profumata crema pasticcera. Un esperimento nato per caso che si è trasformato nel simbolo della pasticceria salentina.
Oggi il pasticciotto è protagonista indiscusso nelle vetrine di bar e forni di tutta la penisola salentina, ma non tutti sono uguali. Ogni paese, ogni laboratorio, ha la sua variante: c’è chi aggiunge un tocco di limone, chi predilige una cottura più caramellata, chi lavora la frolla in modo più rustico o più soffice. E poi ci sono le varianti moderne: al cioccolato, con amarena, pistacchio, crema e Nutella. Ma per molti, l’originale resta imbattibile.
Pasticciotti da non perdere: consigli di chi il Salento lo vive davvero
Per scovare i migliori pasticciotti del Salento bisogna affidarsi al passaparola, quello autentico, fatto di chiacchiere al bancone e suggerimenti degli abitanti del posto. Ecco allora alcune tappe imperdibili, consigliate dagli stessi salentini.
A Galatina, culla storica del pasticciotto, non si può non citare la Pasticceria Ascalone, dove tutto è cominciato. Ancora oggi, varcare la soglia di questo piccolo laboratorio ha il sapore della memoria. I dolci sono fatti come una volta, senza compromessi.
A Lecce, il cuore barocco del Salento, il pasticciotto diventa quasi una forma d’arte. Tra le pasticcerie più amate c’è Alvino, affacciata su Piazza Sant’Oronzo, dove è un piacere concedersi una pausa tra una visita al Duomo e una passeggiata in centro. Qui la frolla è croccante, la crema vellutata e il profumo di vaniglia si sente ancor prima di assaggiare.
A Surano, piccolo paese dell’entroterra, la Pasticceria Andrea Ascalone conserva la ricetta tramandata da generazioni. Una vera chicca per chi ama scoprire luoghi meno battuti, dove la qualità è altissima e l’atmosfera ancora familiare.
E poi ci sono tante altre realtà meno note ma ugualmente sorprendenti: a Specchia, a Tricase, a Galatone… Ogni borgo ha il suo piccolo segreto. Basta entrare in un forno artigianale, lasciarsi guidare dal profumo e chiedere un pasticciotto “appena uscito dal forno”. Non serve altro.
Quando mangiarlo? Sempre
Nel Salento, il pasticciotto non ha orari. È perfetto a colazione, con un caffè o un cappuccino, ma sa regalare conforto anche a metà pomeriggio o dopo cena. Alcuni bar lo servono con una spolverata di zucchero a velo, altri lo propongono caldo, appena sfornato. Il consiglio è di assaggiarlo sempre sul posto, ancora tiepido, per godere appieno del contrasto tra la frolla friabile e la morbidezza della crema.
Una dolce scusa per scoprire il Salento
Andare a caccia dei migliori pasticciotti può diventare il pretesto perfetto per un itinerario tra i borghi e le città più belle del Salento. Da Lecce a Galatina, da Otranto a Gallipoli, fino alle località dell’entroterra meno turistiche ma ricche di fascino, ogni sosta è un invito a rallentare, ad assaporare, a conoscere da vicino una terra che si racconta anche attraverso la sua pasticceria.
Tra i sapori più autentici del Salento, il pasticciotto resta uno dei più iconici e irresistibili. Un dolce che non ha bisogno di grandi presentazioni, ma solo di essere assaporato. E, magari, condiviso con chi si ama, in un angolo soleggiato, mentre il tempo scorre lento e la vacanza prende il sapore delle cose buone.