L’arte della pietra leccese nel Salento: i monumenti più belli
Dal punto di vista geologico, la pietra leccese rappresenta una roccia calcarea risalente al Miocene ed è largamente diffusa in tutto il territorio salentino.
Questa roccia è famosa per la sua estrema plasmabilità che ne rende facile la lavorazione, così come semplice è la sua estrazione dalle cave.
Proprio per questa sua particolarità, è definita “la pietra gentile”, proprio per la sua attitudine a prestarsi facilmente a diverse lavorazioni, grazie anche alla presenza, al suo interno, di argilla, uno dei motivi per cui risulta più morbida al taglio con lo scalpello.
Una volta estratta dalle cave a cielo aperto, la sua consistenza comincia a diventare sempre più dura e comincia ad assumere diverse tonalità che vanno dall’ambra al miele..
La pietra leccese, nel corso dei secoli, è stata la grande protagonista dei palazzi e dei monumenti che hanno caratterizzato la storia architettonica del luogo.
Andiamo, dunque, a vedere in quali monumenti è possibile ammirare gli esempi della meravigliosa arte della pietra leccese nel Salento e da quale storia li ha attraversati.
Esempi di pietra leccese tra i monumenti della città di Lecce
La pietra leccese, nel corso dei secoli, ha lasciato molte testimonianze del periodo barocco che ha segnato l’architettura di diversi monumenti e chiese della città di Lecce.
Molti, infatti, sono gli elementi costituiti da questa pietra e che decorano molti dei palazzi e delle chiese della città. Tra questi è da menzionare il palazzo dei Celestini, costruito interamente in pietra leccese. Nonostante i vari restauri subiti nel corso dei secoli, ha mantenuto intatto il suo stile ottocentesco che lo ha reso una delle testimonianze più autorevoli e importanti della cultura barocca, nonché uno dei più belli ornamenti di Lecce.
Nel centro storico di Lecce, inoltre, la Basilica di Santa Croce rappresenta un’altra importante testimonianza dell’uso che gli scultori leccesi e salentini hanno saputo ricavare dalla pietra leccese. La facciata della Basilica, infatti, è ricca di ricami, figure grottesche e animali allegorici come leoni e pellicani.
In Piazza Duomo, invece, è possibile ammirare tutta una serie di monumenti caratterizzati da questa pietra, come i palazzi del Vescovado e del Seminario, oltre allo splendido Duomo di Lecce la cui facciata è piena di sontuose e barocche decorazioni risalenti al ‘600.
Altre testimonianze di pietra leccese nei monumenti del Salento
Come abbiamo visto, la città di Lecce rappresenta la più alta espressione del Barocco pugliese. Nel Salento, però, è possibile trovare una serie di monumenti, palazzi e chiese che hanno dato al patrimonio architettonico del luogo, dei veri trionfi di stile, grazie al costante utilizzo della pietra leccese.
Tra queste, è doveroso fare un accenno alla maestosa Basilica di Sant’Agata, nel centro storico di Gallipoli, nata nel 1629 e considerata monumento nazionale da Vittorio Emanuele III, nel 1940.
La sua facciata principale, infatti, è stata creata in “carparo“, ovvero un esemplare della pietra leccese.
Anche Nardò, importante centro culturale del Salento, conserva le architetture tipiche dell’epoca barocca. Lo dimostrano il suggestivo baldacchino creato interamente con la pietra leccese, in piazza Osanna, per poi arrivare al Palazzo dell’Università e alla Biblioteca Comunale Achille Vergari.
In questo paese è possibile visitare i laboratori di aziende che mostrano come sia possibile ricavare pezzi di artigianato da questa semplice pietra, trasformandoli in cornici, colonne o capitelli.
Uno dei principali comuni in cui si estrae la pietra leccese è Cursi dove, nel 2000, è stato inaugurato l'”Ecomuseo della Pietra Leccese“. Questo è stato creato proprio nei pressi delle cave di tufo, andate ormai abbandonate, ma che hanno ancora il vantaggio di documentare e valorizzare la cultura della tradizione artigianale pugliese.