I piatti vegetariani e vegani della cucina salentina: tutte le alternative alla carne
Quali sono i piatti tipici del Salento che anche vegetariani e vegani possono mangiare senza il rischio di mettere a repentaglio la propria filosofia cruelty-free? Pensandoci bene, i piatti a base di soli ingredienti vegetali sono tanti, essendo la cucina salentina tipicamente mediterranea: verdure e legumi componevano tantissime pietanze povere, spesso inventate dai contadini per sostituire la carne e il pesce.
Oggi, anche i turisti che seguono una dieta vegetariana e vegana possono apprezzare molte delle ricette tipiche del Salento. Ma quali sono le pietanze prive di carne, pesce e derivati? Scopriamole insieme!
Le paparine
Le paparine, o papaverine, non sono altro che la parte verde della pianta del papavero, quel fiore delicatissimo che in primavera trasforma le campagne pugliesi in immense distese punteggiate di rosso.
Il gambo del papavero è un’erba che i contadini salentini raccolgono da sempre e cucinano insieme alle olive nere, o taggiasche, e a qualche peperoncino piccante. Ne viene fuori un soffritto delizioso, preparato nelle case dei salentini tra i mesi di maggio e giugno.
Fave e cicorie
Fave e cicorie selvatiche costituiscono uno dei connubi più amati dai salentini e dai turisti che vengono fin qui. Un mix di colori e sapori difficile da descrivere, ma incredibilmente azzeccato, spesso rivisitato secondo il gusto personale dello chef. A proporlo, infatti, sono tantissimi ristoranti, che uniscono le cicorie saltate a una purea di fave, oppure aggiungono crostini di pane con olio extravergine d’oliva. In ogni caso, il mix che ne viene fuori è davvero unico!
Ciciri e tria
Non solo contorni e secondi piatti, ma anche primi. La cucina salentina offre un’ampia gamma di alternative anche a chi è solito seguire una dieta vegetariana o vegana. Ciciri e tria è una pietanza nata dall’accostamento tra i ceci e una pasta fresca molto simile alle tagliatelle.
Parte di quest’ultima, però, viene fritta e aggiunta al piatto in un secondo momento, donando alla pietanza una nota croccante davvero straordinaria.
Le rape nfucate
Le rape “nfucate”, o affogate, sono un contorno dal sapore deciso, da gustare accompagnate con un buon pane casereccio o con le altrettanto tipiche friselle salentine. Vanno prima sbollentate in acqua, quindi saltate con un filo d’olio d’oliva, mezzo bicchiere di vino bianco, un paio di spicchi d’aglio e del peperoncino.
Il vino si fonde con il sapore delle rape, esaltandone il gusto e dando vita a una prelibatezza che nel corso del tempo ha fatto innamorare di sé migliaia di persone.
Le pittule
Tanto semplici quanto buone, le pittule sono una pietanza tipica del Salento, ma anche di altre aree del sud Italia. Facili da preparare, sono fatte con farina, acqua e lievito di birra. Si tratta di piccoli globi di pasta lievitata morbida, fritti in olio bollente.
Vengono utilizzate come antipasto, oppure per accompagnare altre pietanze. Piacciono a grandi e piccini e vanno mangiate appena cotte, quando sono ancora calde.
Le orecchiette con cime di rapa
Poteva mancare la pietanza pugliese più nota al mondo in questa lista di piatti vegetariani? Simbolo della cucina pugliese e barese, le orecchiette sono apprezzate anche in Salento e preparate con le cime di rapa sbollentate e poi ripassate in olio bollente con aglio e peperoncino.
A fine cottura, dopo aver unito le orecchiette alle cime di rapa, è possibile spolverare il tutto con un tarallo pugliese sbriciolato, alla maniera di Bari!
La trianata
La trianata è una pietanza eccezionale, tipica di Surbo. Già a pochi chilometri di distanza, è difficile che la gente sappia bene di cosa si tratti. L’impasto avanzato della pasta fresca della domenica veniva steso e tirato, quindi messo in forno all’interno di una tajeddhra, una teglia, con aggiunta di patate, olive, pomodori, cipolla ed erbe varie, tra cui il timo e il prezzemolo.
È necessario comporre due strati di pasta, uno superiore molto croccante e uno in basso più morbido. Parliamo di una specialità davvero unica, destinata a restare impressa nella mente di chiunque la provi.