Alla scoperta della Perla dello Ionio
Alla scoperta della vecchia Gallipoli
Certamente la città è conosciuta per le sue bellissime spiagge, come quella di Baia Verde, incastonata in una lussureggiante oasi naturale, oppure Punta della Suina raggiungibile attraversando una profumatissima pineta e macchia mediterranea.
Ma il vero fiore all’occhiello di Gallipoli è il suo centro storico che sorge su un isolotto collegato alla città nuova da un ponte, all’estremità del quale si trova la Fontana Greca: quest’ultima risale al IX a.C. e sorprendono i bassorilievi a tema mitologico.
Passeggiare per l’antica Gallipoli consente di fare un tuffo nel passato, in un labirinto di strette vie sulle quali si affacciano case di un bianco candido, eleganti palazzi e chiese dalla bellezza intramontabile. Il monumento simbolo della cittadina si trova proprio sull’isola ed è il Castello Angioino-Aragonese, tra le fortezze più belle dell’intera regione.
Nonostante risalga all’XI secolo ed è stato edificato su antiche vestigia romane, è stato più volte ricostruito nel corso dei secoli senza però perdere il suo fascino che prorompe nel Rivellino: trattasi quest’ultimo di un tozzo bastione circolare proteso nel mare che in estate diventa un suggestivo cinema a cielo aperto.
Le più belle chiese di Gallipoli
Imperdibile durante una visita a Gallipoli è poi la Cattedrale di Sant’Agata che domina l’intero borgo antico: splendida la sua facciata realizzata con grande maestria in carpato e che vede la presenza di numerose nicchie ospitanti le statue dei santi.
All’interno a colpire sono i ben 12 altari barocchi, le colonne doriche e una copia della Sacra Sindone.
Altrettanto splendida è la Chiesa della Purità, affacciata sull’omonima spiaggetta bagnata da acque straordinariamente limpide: fu costruita nel 1664 da scaricatori di porto e all’interno si trova un effige della Vergine realizzata in maiolica.
Da vedere è poi la Chiesa di S. Francesco d’Assisi: qui infatti è custodita la statua del “mallandrone” definita dallo stesso scrittore D’Annunzio di “orrida bellezza”. La definizione è presto spiegabile osservando il malefico ghigno del ladrone malvagio crocifisso assieme al Cristo.
La leggenda narra che venga restaurata ogni anno e le sue vesti rinnovate perché il ladrone pare se le strappi nell’atto di ribellarsi alla triste fine che ha fatto.