La Quercia Vallonea: bellezza secolare
A Tricase, percorrendo la strada che conduce alla marina di Tricase Porto, lo sguardo viene indubbiamente catturato dalla maestosità della Quercia vallonea, un vero e proprio monumento naturale. L’albero, il cui nome scientifico è Quercus ithaburensis Decaisne, subsp. Macrolepis, appartiene alla famiglia Fagaceae, vegetazione presente nel bacino del Mediterraneo e presumibilmente importata nel Salento dai monaci basiliani. Secondo queste tesi, infatti, la pianta fu prelevata in Dalmazia, più precisamente nella città di Vallonia, da cui poi prese il nome.
La Quercia vallonea tricasina ha più di 800 anni. Colpisce per la sua splendida chioma larga 25 metri, che copre una superficie di quasi 700 m2 ed è sostenuta da un tronco dalla circonferenza di 4,25 mt. In passato per gli abitanti del luogo aveva importante valore economico, dato che dalle sue ghiande veniva estratta della polvere usata per la concia delle pelli, attività chiamata “l’arte del pelacane”.
All’ombra dei suoi rami, potete rilassarvi nell’autenticità della campagna salentina e respirare anche la magia dell’antica leggenda che lega la Quercia alla storia di Federico II di Svevia, dato che, stando al mito, essa offrì refrigerio con l’ombra dei suoi rami all’imperatore e a cento suoi cavalieri. Per questo motivo, è detta anche Quercia dei Cento Cavalieri.
Sospesa tra storia e leggenda, rappresenta un’enorme attrattiva naturale per i turisti, che da anni restano stupiti da quella che è considerata un esemplare di quercia vallonea tra le più antiche d’Italia.