Lecce la sua “Fontana dell’Armonia”
Attraversando le vie di Lecce, nelle prossimità del castello di Carlo V, spicca la Fontana dell’Armonia. Si tratta di un monumento costruito 94 anni fa, per celebrare l’arrivo dell’acqua nella città di Lecce.
Storia e origini della Fontana dell’Armonia
Nell’antichità, la Puglia era una regione in cui le sorgenti d’acqua erano pressoché scarse, tanto che in alcuni periodi la popolazione non aveva la possibilità di poter usufruire di quel minimo d’acqua indispensabile per cucinare o lavarsi. Ciò avveniva perché questo territorio, per conformazione naturale, non possiede corsi d’acqua che la attraversano superficialmente; inoltre, le acque sotterranee sono ubicate in profondità e questo non le rende adatte al consumo.
Già a partire dalla fine dell’Ottocento, la Puglia era una regione particolarmente popolata, dunque la carenza di risorse idriche creava sempre più complicazioni. Per porre rimedio a questo problema, l’ingegnere Camillo Rosalba pensò di sfruttare le acque del Sele.
Il Sele è un fiume che nasce nel cuore di Caposele, un comune in provincia di Avellino (Campania). Nel 1906 cominciarono i lavori di costruzione dell’acquedotto pugliese, dentro cui confluisce il fiume Sele. L’opera venne terminata intorno al 1939 e da allora ne usufruiscono i comuni che appartengono alle province di Foggia, Lecce, Taranto, Brindisi e Bari.
Il comune di Lecce indisse un concorso per costruire un monumento che consacrasse questo evento; il premio in palio era pari a duemila lire. Il concorso venne vinto dallo scultore Antonio Mazzotta. Nato a Lecce nel 1900, imparò a lavorare i metalli in giovane età presso il laboratorio del padre. Dopo aver vinto una borsa di studio, si recò a Roma per affinare le proprie conoscenze artistiche e, una volta conclusi gli studi, viaggiò per alcuni anni per poi ritornare in Italia.
Antonio Mazzotta, attraverso le conoscenze acquisite negli anni, realizzò la Fontana dell’Armonia. Su questa opera, costruita in pietra di Trani, si innalzano due statue in bronzo, riposte su canne d’organo di lunghezza varia: si tratta di un uomo e di una donna, privi di vestiti, che sorreggono una conchiglia da cui entrambi bevono.
La scelta di non assegnare all’opera il nome di un artista o di un fatto storico, non è stata del tutto casuale. La volontà dello scultore, infatti, era di celebrare un momento molto importante per la città di Lecce, attraverso l’allegoria dell’amore e della condivisione.
Nel corso degli anni, però, vennero rivolte molte polemiche all’opera realizzata da Antonio Mazzotta, in particolar modo nei confronti della nudità delle statue.
La discussione venne accesa da parte di alcuni esponenti dell’AC (Azione Cattolica), polemiche che si placarono con il sequestro delle statue per fini bellici durante la Seconda Guerra Mondiale. Intorno agli anni Cinquanta, la fontana venne provvisoriamente rimossa, successivamente venne restituita alla città, dopo una delibera del Consiglio Comunale del 1989. In questo modo il suo autore, all’età di 90 anni, riuscì a rivedere la sua opera nuovamente, prima di spegnersi a Roma nel 1991.
Come raggiungere la Fontana dell’Armonia
Ogni anno questo monumento viene raggiunto da migliaia di visitatori stranieri (e non), che approfittano delle vacanze per immortalare uno scatto da quella che molti chiamano ‘Fontana dell’Amore‘. L’opera può essere visitata gratuitamente ed è facilmente raggiungibile a piedi oppure con i mezzi pubblici.
La fontana, infatti, si trova nelle vicinanze del castello Carlo V, meta anch’esso di pellegrinaggio da parte di turisti, in viale Guglielmo Marconi. Chi si sposta con gli autobus e vuole visitare il monumento, deve servirsi delle linee 104, 106, 107 e 108 e scendere alla fermata di Via Bernardini – Stazione.